Martedì 13 novembre, ore 17.40
Venerdì 23 novembre, 15.40
Sabato 1 dicembre, ore 12.20
Martedì 4 dicembre, ore 17.40
Venerdì 14 dicembre, ore 15.00
euro 17,00 | Socio
euro 21,00| Non Socio
“Soleva andar la mattina a buon'ora a montar sul ponte, perché il cenacolo è alquanto da terra alto; soleva, dico, dal nascente sole sino a l'imbrunita sera non levarsi mai il pennello di mano, ma scordatosi il mangiare e il bere, di continuo dipingere. Se ne sarebbe poi stato due, tre e quattro dì che non v'avrebbe messa mano e tuttavia dimorava talora una o due ore del giorno e solamente contemplava, considerava ed esaminando tra sé, le sue figure giudicava.”
Così il poeta del tardo Quattrocento Matteo Bandello descriveva la giornata-tipo di Leonardo da Vinci all’opera per la pittura a tempera grassa su intonaco dell'Ultima Cena nell'ex-refettorio rinascimentale del convento di Santa Maria delle Grazie. Scelse di dipingere con pittura su intonaco e non come affresco, tecnica che richiedeva tempi veloci prima che il muro si asciugasse: Leonardo aveva bisogno di tempi più lunghi per descrivere il diverso stato d’animo e le reazioni di ogni apostolo nel momento più intenso del Vangelo di Giovanni, quello in cui Gesù annunciava che sarebbe stato tradito proprio da uno di loro. Il dipinto è stato commissionato dal duca di Milano, Ludovico il Moro, che aveva già dato incarico a Bramante di ristrutturare la chiesa domenicana di santa Maria delle Grazie. Sul lato opposto a quello dell’Ultima Cena, scarsamente visibile, la Crocifissione di Donato Montorfano.
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